Tutto corre… io annaspo
Avrei tanto voluto iniziare questo piccolo racconto dicendo che lentamente nel mio giardino la primavera si sta svegliando ed inizia a mostrare le prime promesse della stagione che verrà.
Arei voluto. Tanto. Ma mi è bastato stare lontano dal giardino per cause di forza maggiore per un paio di giorni che, quando ci sono tornata, sono stata travolta dall’esplosione della bella stagione ormai arrivata. Tutto freme, si sente che ogni ramo, ogni foglia, ogni filo d’erba è pervaso dalla frenesia della primavera. E visto che il prato e ben lontano dall’essere un prato all’inglese ma è un prato spontaneo, come dicono oggi un aiuto alla biodiversità, api, bombi ed impollinatori vari ronzano felici in cerca di polline e nettare.
Sarà bella quell’ape legnaiola (xylocopa violacea)?
Complici poi le leggere piogge di circa una settimana fa che hanno regalato 20 mm d’acqua, l’erba in certe zone del giardino cresce ed è già alta 30 cm. Dovrò tagliarla, almeno lì, altrimenti poco che cresca mi ci perderò dentro anche io.
E mi sono chiesta ma come? Tutto adesso? Così in fretta? Così presto? Ho dormito o qualcosa è diverso dagli anni passati? Temo che la risposta giusta sia quest’ultima. Se presto attenzione e ripenso agli anni passati vedo che i tempi paiono rallentati per alcune piante ed accelerati per altre.
Tanti ellebori ancora sono in fiore ora e, pur se di varietà tardive, sono palesemente in ritardo rispetto agli anni passati che, in questo periodo, avevano già i semi formati. Nella parte nuova del giardino poi, soleggiata – o meglio, al sole pieno tutto il giorno – le rose si stanno riempiendo di boccioli e credo fioriranno prima del previsto. Tante lo faranno e non solo quelle due o tre precoci per natura.
E cosa dire poi delle daphe? Hanno iniziato ad aprire i boccioli con ritardo rispetto agli anni passati tanto che hanno ancora fiori il cui profumo celestiale inonda il giardino.
Idem i narcisi, anche loro in ritardo di almeno 15 giorni ma sempre bellissimi ed allegramente infestanti, come questo tête-à-tête, che ha pensato bene di nascere da solo lontano dalle piante madri. Lo confesso, scelgo le varietà di narcisi in base alla loro capacità di inselvatichirsi e, perchè, no, di moltiplicarsi da soli.
Le ortensie poi non si capisce cosa stiano facendo e temo che le arborescens siano tra quelle che abbiano patito più di tutte. Spero che siano solamente indietro nell’emissione delle gemme nuove. In aggiunta a ciò poi alcune piante iniziano ad avere sete. La pioggia caduta ieri sera è stata comunque poca e, se non pioverà ancora a breve e per un congruo periodo, dovrò iniziare bagnare.
Purtroppo la spiegazione di tutto quanto sta accadendo qui – e non solo qui – è tutt’altro che poetica: temo che la pressochè totale assenza di piogge durante l’inverno e le temperature miti degli ultimi tre mesi (non è mai stato davvero freddo) si siano rivelati una combinazione pessima per cui chi doveva bere per fiorire all’inizio della primavera ha bevuto pochissimo ed ha sviluppato o pochi fiori o fiori più piccoli, chi invece doveva andare a riposo e risvegliarsi verso metà/fine marzo non è mai andato davvero a dormire ed ora è carico più che mai.
Ci sono giorni, come oggi, in cui preferisco non pensare a nulla, se non che siamo entrati ormai nella primavera e io, come al solito, inseguendola per dare al giardino un aspetto decoroso, affanno ed annaspo.
Buon giardinaggio a tutti