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Nuovi inizi… o forse ripartenze

Sono stata assente da questo blog per varie ragioni e confesso di essere stata più volte tentata di chiuderlo nel corso di tutto l’anno 2023.

Le ragioni sono molteplici: da un lato il poco tempo a disposizione che mi impediva anche solo di sedermi a contollare, selezionare e catalogare le fotografie che scatto in giardino, senza  poi parlare del tempo necessario a scrivere qualcosa di sensato. Dall’altro, ed è forse la considerazione più triste, mi pare che più nessuno abbia voglia di parlare di giardini se non per mostrare l’ultimo acquisto. Mi spiego meglio: da tempo ho la netta sensazione che il giardinaggio sia una moda fatta di acquisti compulsivi di piante senza alcuno studio, discussione, confronto o valutazione preventiva. L’acquisto inconsulto, impulsivo e fine a se stesso per riempire un buco tra due piante.

Vorrei tanto sentirmi dire che questa è solo una sensazione nata dal mio pessimismo (quasi cosmico direi, visto che sono nata il 30 giugno, il giorno dopo quello del pessimista per eccellenza e questo vorrà pur dire qualcosa, no?), ma temo che molti la pensino come me.

Quando ho iniziato a pensare seriamente di coltivare piante, incontrai nel web due forum di giardinaggio. Uno di questi è stata la mia casa giardinicola virtuale per anni, La Compagnia del Giardinaggio. Per anni lì ho letto discussioni e confronti ed ho imparato tanto. Avrei certamente imparato di più se avessi letto ogni sezione ma, si sa, il tempo sempre poco, il lavoro in casa e fuori portano inevitabilmente a selezionare. E così il mio tempo era pressochè esclusivamente dedicato alla sezione rose con qualche capatina per reperire informazioni sulle piante da ombra, ma nulla più. Il tutto fatto in religioso silenzio: troppa la paura di scrivere stupidaggini, di fare domande superflue, di dare l’impressione di non sapere di cosa stessi scrivendo. Su quella piattaforma avrebbero letto tutti.

Con il tempo e vicissitudini varie il forum ha chiuso e, nel tentativo estremo di salvare la memoria di ciò che esso era stato, divenendo un gruppo fb. Non è più stata la stessa cosa perchè quella piattaforma non è adatta a strutturare gruppi che cercano di dare continuità e sistemazione organica alle discussioni: è fatto purtroppo per la dispersione, per il mordi e fuggi, per il guarda e non pensare, non parlare. Al più straparlare.

Poi, e questo è ciò che più mi rattrista, non ho più riscontrato in nessun gruppo social che ho incontrato la stessa voglia di approfondire, di leggere, di confrontarsi. Raramente, se non con gli amici conosciuti su quel meraviglioso forum ed al di fuori dei social ho potuto respirare di nuovo quello spirito quasi avventuroso ma non ho più respirato quell’aria dei forum.

Eh sì, proprio avventuroso visto che quella fu una delle prime, se non la prima, narrazione dell’esperienza italiana che faceva i conti con il giardinaggio alle nostre latitudini, così diverse da quelle inglesi di cui sono pieni i libri ma con cui spesso, siamo sinceri, non facciamo granchè.

E così, cambiati così profondamente i tempi e, forse le persone, passa la voglia di raccontare.

A me almeno è passata.

Poi però, forse l’arrivo dell’anno nuovo, forse il desiderio di non buttare questi anni di blog nel dimenticatoio del web (in fin dei conti questa pagina l’ho strutturata da sola, solo in un secondo tempo ho chiesto aiuto ad una bravissima programmatrice per risolvere problemi di configurazione più grandi di me), o forse il ricordo di una piacevole discussione avuta nella mia pagina fb sulla collocazione delle ortensie mi ha fatto tornare su questo lido e pensare che forse non è il momento di chiudere. Se posso essere di aiuto a qualcuno che passa di qui e coltiva in condizioni climatiche simili alle mie, o semplicemente vuole capire come coltivo una delle mie piante, o ancor più semplicemente posso fargli trascorrere 5 minuti senza pensieri, allora forse tenere in vita questo blog non è tempo perso.

Bene dopo lo sproloquio di inizio anno forse è il caso di riprendere la narrazione ed iniziare l’anno nuovo con qualche scatto rubato al giardino in questi primi giorni dell’anno, che mi piacerebbe diventasse spunto per post futuri.

L’inverno, si sa, non è stagione di fiori, ma se si sa cercare, esistono anche a queste latitudini padane possibilità di inserire arbusti che fioriscono proprio in questa stagione, divenendo importanti punti di interesse nonchè, ed è forse più importante, fonte di nutrimento per piccoli impollinatori.

Il chimonanthus praecox, da tutti meglio conosciuto come calicanthus, fiorisce proprio in questa stagion. Nel mio giardino inizia sempre a fiorire nei giorni intorno al Natale e, anche quest’anno, nonostante il clima non ancora freddo che ha rallentato l’apertura dei bocci, il giorno di Natale ho potuto annusare queste piccole corolle gialle. Il calicanto ha un profumo unico, inconfondibile, che avvolge il giardino e sembra voler invitare chi vi passeggia a raggiungerlo per ammirarlo ed annusarlo da vicino.

(p.s.: mi piace tantissimo la foto postata per via delle goccioline di rugiada che imperlano i petali del chimonanthus 😊).

Vero che in inverno c’è poco, ma poi non così poco.

 

Aspettando gli ellebori che fioriranno a breve (li ho tutti a fioritura tardiva!!!!!!! devo rimediare) in un angolino quasi nascosto del giardino fiorisce anche la Lonicera Standishii Budapest. Foglie lunghe, lanceolate e delicato profumo, meno intenso di quello del calicanto, ma con fiori di notevole grazia ed eleganza. Fiorisce ora che è quasi spoglia, poi diventerà un arbusto anonimo, con foglie verde scuro lanceolate.

Guardandosi intorno poi si  puà notare che anche in questa stagione le rose sono graziose, seppur spelacchiate e quasi senza foglie, con i rami arcuati, contorti e spinosi.

Se non vengono rimondate dallo sfiorito e vengono lasciate libere di esprimersi, ecco che rivelano la loro bellezza invernale: moltissime rose antiche, ma anche parecchie cultivar moderne, se non pulite dallo sfiorito si ricoprono di bacche che in autunno maturano assumendo varie forme a seconda della specie.

E non dimentichiamo che sono importante fonte di alimentazione per i piccoli volatili che anche in inverno popolano il giardino.

Nelle immagini sotto da sinistra i cinorrodi di una rosa nata da seme, una banalissima rosa canina, semplice ma di grande effetto sia in fiore che coperta di bacche che, tra l’altro, durano parecchio sulla pianta, al centro cinorrodi della gallica James Mason (molto grandi, anche se dalla foto non si percepisce) e, a destra, bacche di rosa palustris

 

                                              

 

 

 

 

 

 

Altre piante ben possono farci compagnia in questa stagione ma, vista la mia prolissità, 😀 meglio dedicare loro un altro post.

Nel frattempo, buon giardinaggio

 

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