In giardino,  Roseti e giardini da visitare

Perchè non pianti qualche fiore intorno a casa?

Da questa frase così semplice è nato un delizioso giardino che ho avuto il piacere di visitare nel maggio scorso: il giardino del Castelletto di Villa Arnò.
Conoscevo l’esistenza della dimora ottocentesca e del suo parco all’inglese in quanto al suo interno si eseguono ogni anno, nel mese di luglio, concerti jazz con le maggiori star internazionali, ma nulla sapevo di questo giardino sino a poco tempo fa, tanto che poi, incuriosita, cercando notizie in rete avevo trovato un articolo pubblicato qualche anno fa sul mensile Gardenia ed il sito internet creato dalla proprietaria e collegato ad esso.
Ma andiamo con ordine.
La curiosità di visitarlo era tanta, anche perchè si trovava vicino a casa mia, precisamente ad Albinea, in provincia di Reggio Emilia e, lo confesso, non solo avevo voglia di visitare questo giardino di cui avevo letto, ma speravo di poter avere qualche idea o suggerimento per ampliare e migliorare il mio.
E così è stato. Il caso ha voluto che nel mese di maggio di quest’anno ho avuto la meravigliosa opportunità di vederlo grazie ad uno degli eventi che la proprietaria organizza nel corso dell’anno.

Il giardino mi è piaciuto tantissimo. Situato all’interno del parco all’inglese di Villa Arnò, è nato solamente da alcuni anni proprio per mano della proprietaria dietro suggerimento dello suocero che la invitava a piantare qualche fiorellino intorno a casa. E, come si dice dalle mie parti, fu come invitare un’oca a bere.
Già, perchè Caroline Salomon, questo il nome della simpatica e tenace proprietaria, colse la palla al balzo e iniziò a studiare, visitare giardini e progettare. E lentamente, nel corso degli anni, è riuscita a creare è un gradevolissimo giardino interessante tutto l’anno, e non solo in primavera.
Pur essendo collocato all’interno di un ampio parco all’inglese, è stato suddiviso in stanze, in modo quindi molto diverso dal giardino principale ed autonomo rispetto alle preesistenze. Ha pianta rettangolare e la sua visita è strutturata seguendo un percorso semicircolare.

La visita non mi ha delusa. Dopo una breve descrizione della storia del luogo, volta ad introdurre le modalità di creazione del giardino, frutto del lavoro durato anni.
Dal primo prato circolare, che volutamente richiama l’ampia aiuola antistante la Villa, ci si avvicina alla prima stanza di questo.
Un tripudio di rose. La maggior parte di esse sono rose moderne, armoniosamente affiancate nei colori e nella struttura.

Ciò che mi è piaciuto è stato l’accostamento con le perenni. Mi ha incuriosito questo aspetto, non tanto perchè non conoscevo la possibilità di associare perenni alle rose, quanto per l’effetto ottenuto. Non fraintendetemi, anche io associo perenni alle rose ma nel mio clima con estati calde, afose e spesso siccitose, non è facile trovare perenni resistenti, di poche pretese ma di grande effetto. Ebbene, la visita di questo giardino mi ha aiutato a comprenderne l’utilizzo ma, soprattutto, ad apprezzarne il risultato finale. Sembrerà banale, ma non sempre riesco ad immaginare l’effetto visivo che posso ottenere impiegando un’essenza piuttosto che un’altra. Dai cataloghi o dalle immagini che reperisco in rete non sempre riesco ad immaginare l’effetto finale e, soprattutto, spesso mi chiedo quale come potrebbe crescere una determinata perenne all’interno del mio giardino, con terreno argilloso.

Proseguendo la visita, usciti dalla stanza delle rose, ci siamo trovati innanzi ad una stanza di recente creazione: quella che accoglie le perenni che necessitano di poche irrigazioni. Sedum, Centranthus, Stachys e tante altre si succedevano o iniziavano la meravigliosa fioritura, che durerà tutta l’estate fino all’autunno con la fioritura degli aster e dei sedum.


Ed ancora proseguendo nella visita, piccola zona ombreggiata da quattro catalpe che, con le loro fronde, assicurano refrigerio per tutta l’estate e offrono la visuale ad alcune graminacee che, con il passare dei mesi, mutano il loro colore da verde a rosso. Chissà che bell’effetto vederle alla luce del tramonto.

Ed infine, dopo aver attraversato il prato che costeggia uno dei lati del Castelletto, siamo arrivati ad una zona ombreggiata che si chiude con una quinta, quasi teatrale di hydrangea arborescens Annabelle che cingono una panchina. Le sere d’estate quella zona del giardino è illuminata dal candore di queste spelendide ortensie. Ho solo un rammarico: non aver fatto più fotografie per documentare a me e a chi mi legge ciò che ho cercato di raccontare.

Nelle parole della proprietaria che descrivono gli anni trascorsi per raggiungere questo meraviglioso risultato (che credo evolverà uteriormente) ho letto le difficoltà, le incertezze e le gioie dei successi che tutti noi, giardinicoli più o meno esperti, incontriamo quotidianamente nella cura del nostro angolo verde.
Che dire se non che spero di potere approfittare di una delle prossime visite per vedere nuovamente questo giardino, perchè questa visita mi ha chiarito le idee. Ma mi ha anche riempito il cuore e la mente di bei ricordi.

A proposito, se vi ho fatto venire voglia di visitarlo, vi segnalo il sito dell’associazione, che si chiama Arte in Orto. Esiste anche l’omonima pagina facebook, che vi consiglio di sfogliare. E se avete voglia di visitare questo giardino, è possibile contattare Caroline che vi darà ogni ragguaglio seguendo i recapiti che trovate nella pagina del suo sito.

12 Comments

  • Volpi Nadia

    Io andrò a visitarlo un autunno, credo che sia splendido in ogni stagione. Credo che Caroline con la sua affabilità sia comunque il cuore pulsante del suo regno. Brava Mara, bel reportage 🙏❤️😍

  • JEAN NICOLAS SCHMITT

    Sarò “di parte”, conoscendo Caroline da qualche anno…. Questo articolo è molto bello perché oltre gli elogi floreali sottolinea la passione, il cuore e qualche sofferenze che mette Caroline nel creare, da un semplice prato da pascolo, un giardino in evoluzione continua dove ogni stagione ci trova le sue sfumature .
    Grazie Sgra. Mara Ferrari.,
    Nicolas

    • Mara Ferrari

      Grazie ad entrambi per i complimenti e per avermi permesso di essere parte della vostra meraviglia per un paio d’ore. La passione e l’impegno di Caroline sono tangibili e se ne vedono i risultati. Spero di poterlo rivedere in occasione di una delle prossime aperture.

  • Emmanuelle

    De mon coin du Nord de la France je découvre votre article sur la page de Arte in Orto que je suis assidument .
    Votre visite et résumée de ce merveilleux parc de Caroline est un endroit merveilleux ..Je vous remercie pour vos photos et légendes avec beaucoup de talent vous conter très bien cette visite .Son travail est remarquable et son savoir est grand ,Généreuse est Caroline de partager son jardin pour des concerts et événements .
    Merci à vous Mara Ferrari pour votre partage .
    Emmanuelle

    • Mara Ferrari

      Merci à vous Emmanuelle. Je suis reconnaissante pour les mots gentils et pour votre inscription sur mon blog. C’est vrai, son jardin exprime toutes ses connaissances et son amour pour les plantes. A bientôt.

  • Emmanuelle

    Je suis dans le Nord de la France et je découvre votre article sur Arte in Orto .Je vous remercie pour cet article et découvrir vos légendes et photos du merveilleux parc de Caroline est un plaisir .Quelle chance pour vous et votre partage de cette belle découverte pour vous est un beau partage de l’offrir .
    Merveilleux que ce parc et l’amour que Caroline apporte avec son expérience et partage pour des évènements est enrichissant pour les bienheureux qui ont la chance comme vous de le voir en réel .
    Merci à vous Mara Ferrari (Je me suis inscrite à votre blog pour pouvoir vous remercier .
    Emmanuelle

  • jean salomon

    Le Jardin extraordinaire
    Charles Trenet
    175 – Le jardin extraordinaire
    REFRAINS
    1. C’est un jar-din ex-tra-or-di-nai-re
    Il y a des ca-nards qui par-lent an-glais
    J’leur donn’ du pain ils re-muent leur der-rière
    En m’di-sant: “Thank you, ve-ry much Mon-sieur Tre-net”
    On y voit aus-si des sta-tu-es
    Qui se tienn’nt tran-quill’s tout le jour dit-on
    Mais moi je sais que dès la nuit ve-nu-e
    Ell’s s’en vont dan-ser sur le ga-zon
    Pa-pa c’est un jar-din ex-tra-or-di-nai-re
    Il y a des oi-seaux qui tienn’nt un buf-fet
    Ils vend’nt du grain, des p’tits mor-ceaux d’gru-yère
    Comm’ cli-ents, ils ont Mon-sieur l’Maire et l’Sous-Pré-fet.
    Il fal-lait bien trou-ver dans cett’ grand’ vill’ maus-sa-de
    Où les tou-rist’s s’en-nuient au fond de leurs au-to-cars
    Il fal-lait…

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